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Dichiarazione summer school Giovani dell’ITF 2022

Hовости

Siamo i giovani lavoratori dei trasporti e i lavoratori delle piattaforme di 6 Paesi che si incontrano per la summer school dell’ITF 2022 a Sheffield, luogo in cui è avvenuto lo sciopero dei lavoratori delle piattaforme più lungo della storia. Vogliamo esprimere la nostra solidarietà nei confronti dei nostri compagni dei Paesi del Sud del mondo che non possono essere con noi a causa del sistema razzista ed esclusivo di immigrazione e visti del Regno Unito. Attraverso i dibattiti negli ultimi 4 giorni della summer school, abbiamo collettivamente identificato di comune accordo le seguenti priorità e incitiamo i sindacati e l’ITF a lavorare con noi per costruire il potere dei lavoratori delle piattaforme.

In quanto giovani lavoratori dei trasporti ci impegniamo a:

  • sindacalizzare e organizzare campagne nell’ambito dell’economia delle piattaforme;
  • partecipare attivamente alle reti regionali e globali dei lavoratori delle piattaforme;
  • sostenere lavoro dignitoso per tutti i lavoratori delle piattaforme;
  • partecipare e usare le ricerche e le politiche dell’ITF e dell’ETF che regolano l’economia delle piattaforme.

I sindacati dell’ITF dovrebbero lavorare per sindacalizzare i lavoratori delle piattaforme, riconoscendo che molti dei nostri sindacati sono nati nel contesto delle difficoltà incontrate rispetto al lavoro informale e precario.

Sappiamo che i lavoratori delle piattaforme hanno le proprie organizzazioni e reti sociali, e che per lavorare efficacemente con tali lavoratori abbiamo bisogno di parlare con questi gruppi, costruire alleanze con loro, per permetterci di sostenerli in maniera appropriata, e magari alla fine affiliarli.

Gli affiliati dell’ITF dovrebbero basarsi sulle esperienze di quei sindacati che hanno sindacalizzato con successo i lavoratori delle piattaforme, e da quelli che hanno combattuto con successo per una regolamentazione progressista del settore.

Il settore delle piattaforme è chiaramente molto diverso nelle varie parti del mondo, e per rappresentare in maniera appropriata questi lavoratori, l’ITF dovrebbe lavorare con queste organizzazioni a livello istituzionale riunendo i lavoratori delle piattaforme di tutto il mondo per creare reti regionali e globali.

L’ITF dovrebbe sostenere lo sviluppo di tali reti regionali e globali fornendo le competenze per la sindacalizzazione e l’organizzazione delle campagne, condividendo le buone pratiche, promuovendo il lavoro dei sindacati locali e nazionali che rappresentano i lavoratori delle piattaforme, coordinando la solidarietà verso le campagne locali e nazionali che forniscono visibilità a livello internazionale, sostenendo lo sviluppo delle capacità dei sindacati appena creati o i gruppi dei lavoratori delle piattaforme.

L’ITF dovrebbe continuare a lavorare insieme all’ETF per far sì che la Direttiva europea sulle piattaforme digitali contenga una presunzione di impiego e per mobilitarsi per dei meccanismi di applicazione più efficaci a livello nazionale e regionale. Consideriamo simili normative e strumenti, o gli stipendi sicuri, quali soluzioni ai problemi del settore in altre giurisdizioni, a condizione che siano accompagnati da meccanismi di applicazione appropriati.

POSIZIONE RIGUARDO ALL’ECONOMIA DELLE PIATTAFORME

La seguente posizione riguardo all’economia delle piattaforme si basa sui principi dell’ITF relativi al lavoro dignitoso e le nuove tecnologie indicati di seguito:

  • Principio di co-progettazione centrato sul lavoratore
  • Principio di tripartizione e contrattazione collettiva
  • Principio di immigrazione, compensazione e retenzione
  • Principio di controllo umano e di gestione umana
  • Principio di trasparenza
  • Principio di concorrenza leale
  • Principio di sostenibilità ambientale

Tali principi insieme permettono di ottenere:

  • lavoro sicuro e ben pagato;
  • lavoro non discriminatorio;
  • tutele sociali, formazione, e beni sociali per tutti.

L’economia delle piattaforme (anche conosciuta come “gig economy” o “economia delle app”) risente di molti gravi problemi interrelati come definito nelle richieste sindacali globali riguardo all’economia delle piattaforme. Alla base essi derivano da:

  • non assunzione di responsabilità di impiego da parte delle piattaforme; e
  • i modi in cui la gestione degli algoritmi è usata per gestire, controllare e incentivare il lavoro in questo settore.

Noi, giovani lavoratori dei trasporti dell’ITF, crediamo che tre dei più grandi sottosettori dell’economia delle piattaforme sul posto soddisfino trasporto e attività relative al trasporto delle persone e dei beni. Mentre ride-hailing e trasporto on-demand di passeggeri sono evidentemente attività di trasporto, la consegna di cibo e la consegna di beni sono anch’esse forme di trasporto, ma si intersecano con i settori dell’ospitalità e del commercio al dettaglio. Alcune piattaforme offrono un misto di questi tre servizi. Questo rende l’ITF il sindacato a cui tali lavoratori appartengono per logica.

Quali giovani lavoratori dei trasporti, molti dei quali lavoratori delle piattaforme, crediamo che le seguenti misure siano necessarie per permettere ai nostri colleghi dell’economia delle piattaforme di godere a pieno dei diritti per un lavoro sicuro e dignitoso.

1 – Presunzione di impiego

I governi dovrebbero regolamentare una presunzione di impiego e le piattaforme devono riconoscere che i propri lavoratori sono dipendenti, a meno che non possano dimostrare diversamente.

Questa è una richiesta essenziale che permetterà il godimento dei diritti che tutti i lavoratori dovrebbero avere come delineato nei diritti e nei principi fondamentali del lavoro dell’OIL, inclusi il diritto alla contrattazione collettiva e alla salute e sicurezza sul lavoro, e il diritto alle tutele sociali.

2 – Trasparenza degli algoritmi – accesso sindacale a dati, criteri e algoritmi delle app

I sindacati possono negoziare nel settore delle piattaforme solo se hanno la possibilità di vedere e capire quali dati e criteri sono usati per gestire e controllare i lavoratori. I lavoratori meritano di sapere e capire come il proprio lavoro viene giudicato e disciplinato.

3 – Valutazione dei rischi e dell'impatto rispetto a salute e sicurezza, diritti dei lavoratori e discriminazione per l'ottenimento della certificazione delle app

Le app devono essere testate secondo criteri di lavoro dignitoso, incluse le procedure di reclamo e appello, ed essere certificate per l’uso all’interno dell’economia per prevenire una “corsa al ribasso”.

4 – Ispettorati del lavoro con potere di sostenere condizioni di lavoro dignitose

Gli ispettorati del lavoro dovrebbero essere attrezzati per realizzare valutazioni del rischio e dell’impatto del lavoro, e incoraggiati a fare multe e bloccare le piattaforme che non rispettano i criteri di lavoro dignitoso.

5 – Le piattaforme dovrebbero essere categorizzate in base al settore, dovrebbero pagare imposte aziendali, e obbedire alle direttive e alle altre leggi di impiego locali.

6 – Le piattaforme non dovrebbero attendere le direttive che decidano per loro, ma dovrebbero impegnarsi a

  • pagare i salari minimi;
  • garantire malattia e atre tutele sociali;
  • fornire un punto umano di contatto e procedure di reclamo e appello;
  • fornire formazione e attrezzature di sicurezza, includendo misure specifiche per le lavoratrici;
  • negoziare con i sindacati e le associazioni dei lavoratori e dare la possibilità ai lavoratori di discutere eventuali problematiche.

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